OSTERIA DEL BAI
Boccadasse visto da Quarto,
poi l’antica Osteria del Baj …
ma quei pini di mare che alla cala
cui sovrasta, petrosa, la bicocca
dell’oste Baj, da lunghi anni sul tetto
vivono come uccelli all’agitarsi
di tutti i venti, chi li può capire?
Carlo P. Pessino
“Chiose ad un portolano” Città di vita 1972
CUCINA
Possiamo accompagnarti in infiniti racconti tra queste mura
Una cucina che parla di territorio partendo dai prodotti perché siamo innamorati della loro storia e di come la tradizione si conserva e si rinnova.
Sapori chiari, netti e puliti per portare i nostri ospiti a vivere l’esperienza di cosa sia Genova: un porto di mare la cui storia millenaria è fatta di materie prime in arrivo da tutto il mondo, dall’Asia alle Americhe ma che sono diventate cucina e storia del nostro territorio. Gusti che non dimentichino la casa in cui vengono espressi, in cui la storia dei muri racconta di giacche rosse e Italia unita, ma anche di grandi feste ed eccezionale cucina italiana. Una storia che raccontiamo attraverso il nostro modo di sentire l’alternarsi delle stagioni e dei prodotti, che sono il cuore della nostra idea di cucina.
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Ora capisco perché dal Bai il pesce è sempre fresco e sempre scelto.
Perché di notte c’è l’alta marea e l’oste furbastro non fa che spalancare le finestre del primo piano per trovarsi in casa tutti i pesci che vuole.
E così la sola fatica che gli resta da fare è quella di sceglierli e di ributtare in mare gli scarti.
Né lenza, né bolentino, né tremagi, dunque. Dal mare alla padella, senza intermediari. Basta aprire la porta (in questo caso, la finestra) e l’oro (in questo caso, l’argento del mare) lo hai lì, a portata di mano. Sempre.
Remo Borzini
da “Osterie Genovesi – I tabernacoli dell’onesto peccato”
CANTINA
Per salpare basta girarsi accanto, guardare il mare di Quarto e poi farsi accompagnare tra aromi e colori fino al bicchiere della staffa
Nel vecchio rimessaggio delle barche del fortino saraceno giace un tesoro fatto di oltre 350 etichette di vini bianchi, rossi, rosé e bollicine
“Il 5 Maggio 1860 stavo per chiudere il locale quando entrarono alcuni uomini di strano abbigliamento. Camicia e berretto rosso. Uno di essi sembrava un Dio. Lo riconobbi e mi disse: dacci il bicchiere della staffa”.
Si tramanda nella storia che Garibaldi, dopo aver bevuto questo bicchiere di vino, si imbarcò per la spedizione dei Mille.
Oggi come allora cerchiamo di mantenere vivo questo ricordo per una carta dei vini che è espressione di cantine intramontabili affiancate da scelte più inedite e di nicchia
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Orari
Lunedì – Chiuso
Martedì – Chiuso
Da Mercoledì a Venerdì – 12.30 / 14.30
Da Mercoledì a Venerdì – 18.30 / 24.00
Sabato – 18.30 / 24.00
Domenica – 12:30 / 14:30